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Prevenzione del cancro al collo dell'utero nelle giovani donne: cosa c'è da sapere

Prevenzione del cancro al collo dell'utero nelle giovani donne: cosa c'è da sapere

Queste informazioni sul vaccino anti-HPV nel quadro della prevenzione del cancro al collo dell'utero riguardano in particolare le giovani donne in età compresa tra i 14 e i 23 anni. Se è la madre di una giovane donna interessata da queste informazioni, le legga prima di passarle a sua figlia. Potreste anche parlarne assieme.


Com'è possibile che un virus mi provochi un tumore al collo dell'utero?

I virus HPV (papillomavirus) sono molto numerosi (ve ne sono più di 120 tipi) ed estremamente vari. Essi sono responsabili di numerose malattie cutanee, come le verruche alle dita o plantari che si prendono in piscina. Alcuni di essi, in determinate circostanze, possono essere responsabili di mutazioni delle cellule del collo dell'utero e comportare delle lesioni precancerose, che poi diventano cancerose. La loro trasmissione avviene essenzialmente per via sessuale, ma non è indispensabile che avvenga la penetrazione. Il passaggio dall'infezione virale al cancro comporta un periodo spesso abbastanza lungo (più anni tra l'infezione e le lesioni precancerose e più anni perché il cancro si sviluppi). Questa evoluzione relativamente lenta a partire da un fattore conosciuto dà il tempo di depistare eventuali lesioni ad uno stadio precoce e di interrompere il processo prima che il cancro il sviluppi: si tratta del pap test, che serve a ricercare eventuali cellule anomale attraverso esami regolari. Da qualche anno sono stati inoltre messi a punto dei vaccini per indurre le difese dell'organismo contro i due tipi di virus che si riscontrano più spesso nel cancro del collo dell'utero (HPV di tipo 16 e 18).

Come posso proteggermi contro il cancro al collo dell'utero?

Se ha rapporti sessuali da molto tempo ed è seguita da un ginecologo, quest'ultimo la sottoporrà regolarmente al pap test. Le anomalie delle cellule del collo dell'utero possono essere individuate ad uno stadio molto precoce attraverso lo screening cervico-uterino (pap test). Si evita così che queste cellule si trasformino in cancro. Se non ha ancora avuto dei rapporti sessuali, o se è all'inizio della sua vita sessuale, il suo medico o ginecologo può anche proporle il vaccino anti-HPV.

Quando mi posso vaccinare?

Prima o all'inizio della sua vita sessuale. Pertanto, il vaccino contro le infezioni da papillomavirus umani è consigliato per le giovani donne a partire dai 14 anni ancora prima che siano esposte al rischio di infezione. Il vaccino può inoltre esserle proposto se ha tra i 15 e i 23 anni, se non ha ancora avuto rapporti sessuali e se la sua vita sessuale è iniziata da al massimo un anno. Qualunque sia il suo caso, deve parlarne con il suo medico che valuterà se la vaccinazione è indicata.

Come si svolge il vaccino?

Esistono due tipi di vaccino contro le infezioni da papillomavirus: un vaccino detto “quadrivalente” (diretto contro quattro tipi di HPV: 16, 18, 6 e 11, che sono responsabili delle verruche genitali), e un vaccino detto “bivalente” (diretto contro i due tipi principali di HPV: 16 e 18).

●    Il vaccino quadrivalente si somministra in tre iniezioni rispettando un intervallo di due mesi tra la 1a e la 2a iniezione, e un intervallo di quattro mesi tra la 2a e la 3a iniezione.

●    Il vaccino bivalente si somministra anch'esso in tre iniezioni rispettando un intervallo di un mese dopo la prima iniezione e un intervallo di cinque mesi dopo la seconda.

Le autorità sanitarie raccomandano di preferenza il vaccino quadrivalente.

Il vaccino comporta degli effetti secondari?

Gli effetti secondari legati al trattamento sono molto moderati. Negli studi clinici effettuati prima che il vaccino fosse introdotto sul mercato non è stato necessario arrestare alcuna vaccinazione.

Il vaccino mi verrà rimborsato?

Questo vaccino, se prescritto dal suo medico, le sarà rimborsato dalla previdenza sociale al 65%.

Dovrò fare un richiamo?

Si stima che il vaccino assicuri una buona protezione durante circa cinque anni. Per il momento, non è ancora stata determinata l'esigenza di una dose di richiamo.

Il vaccino mi proteggerà dal cancro al collo dell'utero?

Il vaccino assicura una protezione efficace contro l'infezione dai due tipi di papillomavirus umani più frequenti (HPV 16 e 18), responsabili del 70% dei casi di cancro al collo dell'utero. Tuttavia, esso non la protegge da tutti gli HPV. Esistono più di cento HPV, tra cui circa quaranta possono essere implicati in un'infezione genitale. La maggior parte di essi presentano solo rischi deboli, e solo alcuni sono potenzialmente pericolosi. Tuttavia, dal momento che il vaccino non assicura una protezione al 100%, rimane indispensabile seguire uno screening regolare attraverso il pap test.

Una volta vaccinata, devo sottopormi ad uno screening regolare?

Sì. Indipendentemente dall'essere vaccinata o meno, deve continuare a beneficiare dello screening, ossia di uno screening cervico-uterino per i tre anni successivi ai due test iniziali normali, ad intervalli di un anno.

Dovrò utilizzare il preservativo anche se sono vaccinata?

Sì, per proteggersi da una gravidanza indesiderata e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili come l'HIV.

Ho sentito parlare del test HPV: di che cosa si tratta?

Questo test permette di individuare l'eventuale presenza di un papillomavirus ad alto rischio (cancerogeno) a livello del collo dell'utero. Può essere prescritto dal suo medico in caso di anomalie nei risultati del pap test.

Posso farmi vaccinare se sono incinta?

No. Per essere vaccinate è consigliabile attendere la fine della gravidanza e il periodo dell'allattamento. Inoltre è preferibile evitare qualsiasi gravidanza nel mese successivo all'iniezione. Tuttavia, se si verifica una gravidanza, le autorità sanitarie tengono un registro delle gravidanze iniziate durante un vaccino, ed è necessario segnalare l'evento al suo medico.

Il cancro al collo dell'utero è sicuramente quello più silente: un programma di screening organizzato per tutte le donne può ridurre del 90% il rischio di cancro.
Il vaccino contro il virus è un'arma supplementare per diminuire il rischio di cancro al collo dell'utero. Tuttavia, il vaccino non lo elimina totalmente. Anche se è vaccinata, è importante che si sottoponga ad uno screening regolare.

Redazione a cura di "Malice & Co. (Francia)". Traduzione e revisione a cura del Dott. Fabio Pilato.

Data pubblicazione:   30/04/10
 
 

Informazioni sullo studio

Dott. Francesco Angeletti

Ginecologia

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